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Il concerto di Finestate ad Abbiategrasso |
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Sabato 04 settembre |
Sono appena tornato da qualche giorno di vacanza e domani suonerò con la leggendaria "F.B.A." in un importante concerto nel centro storico di Abbiategrasso (Mi), nell'ambito del Festival "Lo Spirito del Pianeta", uno dei più grandi eventi multietnici di tutta Italia.
L'orario stavolta è molto interessante: suoneremo infatti dalle ore 18 in poi, sfruttando tutta la luce della sera, evitando così il più forte caldo estivo pomeridiano ed inoltre avremo ancora tutta la prima parte della notte a disposizione per noi.
Questo tipo di orario per i concerti ed altre manifestazioni è abituale e generalmente molto diffuso nel Nord Europa ma, a parte qualcuno, gli organizzatori nello 'stivale italico' non se ne preoccupano affatto... mah?
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Per la circostanza avremo un Service audio (senza luci, in quanto non necessarie) bergamasco 'doc' e quindi affidabile, nonostante non avremo una potenza gigantesca dell'impianto (ma del resto nemmeno tanto necessaria per il nostro genere musicale)...
Ho già inviato in settimana via mail lo Stageplan e la scaletta dei brani che eseguiremo per l'occasione agli altri musicisti del gruppo, comprendente alcuni motivi inediti del nostro nuovo CD che stiamo registrando, come al solito, con molta cura e grande passione...
Pulisco per bene le due chitarre che userò dal vivo, i miei due Irish bouzouki e poi la ghironda e tutto il suo necessario, controllo la lista del programma, gli spartiti, gli accessori (plettri, capotasti, accordatore, jack corto, corde di scorta, pile 9v, mollette antivento, etc etc), riavvolgo i jacks più lunghi, controllo la double D.I., il mio microfono personale Sennheiser Profipower, i due double stand, i due leggìi...
Poi preparo la camicia barocca con maniche lunghe a sbuffo, il gilet 'elfico', il blue bonnet scozzese col pon-pon rosso, il kilt da palco ed il doppio sciarpone (entrambi Mac Laren) tenuto dal broch di rame, il cinturone col buckle, lo sporran di foca, le sacche di tela, i bracciali di cuoio borchiati, un paio di calze di lana lunghe ed i booties di pelle... e vu a durmì!
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Domenica 05 ottobre |
Dopo il pranzo di mezzogiorno ed un 'superpowercoffee' sono già 'quasi' pronto: attendo l'arrivo di Francesco (un giovane studente di una rinomata scuola milanese per Fonici), posizioniamo per bene ogni cosa nel mio Kangoo e verso le h14:30 ci dirigiamo fino a Linate per prendere la Tangenziale Est, proseguiamo per molti chilometri fino alla Tangenziale Ovest e poi risalendo intorno a Milano verso Nord, finalmente usciamo a Corsico ed imbocchiamo la strada che segue il Naviglio Grande fino ad Abbiategrasso, dove di fronte al Palazzo Comunale in piazza Marconi (in realtà uno 'slargo stradale' del Centro Storico) si terrà il nostro concerto.
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Abbiategrasso era già nell'XI secolo un importante borgo fortificato munito di quattro Porte principali che si aprivano in corrispondenza dei quattro Punti Cardinali. Le mura seguivano un tracciato quadrangolare munito di un fossato, ancora oggi ben visibile ed adibito a Giardino Pubblico. In seguito i Visconti e poi gli Sforza potenziarono la cittadina costruendo un grande Castello, posto ai margini dell'attuale Centro Storico, trasformandola così in una roccaforte inclusa nella cintura difensiva meneghina: una possente guardia ad Ovest di Milano!
Insomma, per noi cantori dell'Est, delle pugna di Galeazzo Visconti e di tanti altri dimenticati eroi della tradizione lombarda, qui respiriamo l'aria della Storia dello scomparso Ducatus Mediolanensis... solo si trova dall'altra parte dell'antica metropoli!
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E' una bellissima giornata di sole, ancora molto estivo e la piazzetta dove suoneremo è anche un cantiere, in quanto stanno terminando la nuova pavimentazione... A parte questa poco bella scenografia urbana il palco è davvero carino, solido, scoperto e, rialzato 50/60 cm circa da terra, consente di chiudere l'imbuto stradale (per l'esattezza un trivio ad incrocio con via XX Settembre) ed avere di fronte una lunga platea con numerosi posti a sedere.
Purtroppo non ci sarà Antonio col suo bel mandolino, in quanto ancora in vacanza a Napoli, ma per l'occasione ci sarà nuovamente Eloisa col suo gran violino, Valerio al suo rientro in formazione con le sue tostissime percussioni, Mauro che torna dalle vacanze con la sua bella fisarmonica apposta per questo concertone (per poi ripartire subito dopo), JeanPier e la sua sacca di flauti, whistles, pifferi e cornamuse, Fabio ed il suo massiccio basso a 5 corde e Danilo con la sua nuova scintillante batteria dorata che, come me, han terminato lo 'scialo' estivo.
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Verso le 16:30 siamo tutti intorno al palco: festosa accoglienza di Ivano (il vero 'factotum' dell'Organizzazione) che, terminati i saluti e fatte le nuove conoscenze di Fabio e Danilo (che, tra l'altro, han fatto il viaggio insieme), ci conduce in un antico bar del centro convenzionato con la manifestazione e ci mostra le stanze che useremo come camerini per cambiarci, mentre il Service sta via via ultimando l'allestimento, aiutati anche da Francesco, al quale durante il viaggio avevo dato qualche 'dritta' riguardo le nostre specifiche esigenze sonore.
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Ora che la * F.B.A.* é al completo, anche per questa bella occasione possiamo iniziare il soundcheck che scivola via velocemente senza problemi richiamando in loco un sacco di gente che non sapeva della manifestazione.... Mah?
Infine verso le h17:30 giungono pure Max e Odilla della "School of Irish Dancing", come noi comunque sempre molto affezionati al mondo delle 'danze popolari', ci salutiamo velocemente, andiamo a cambiarci d'abito e ci siamo!
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Iniziamo il concerto verso le ore 18 (circa), la piazza è piena, le sedie sono tutte occupate ed i bellissimi portici del centro sono molto affollati e, mentre noi ci prepariamo a cominciare, sentiamo una vera Highland bagpipe in lontananza...
E' Jean che inizia il concerto con "Gillies" sbucando come niente fosse da un antico portone e camminando tra la folla. Poi appena Jean termina, il profondo basso a 5 corde di Fabio attacca "Merrily kissed + Blarney Pilgrim" e così dà il via al bodhràn di Valerio che anticipa la batteria di Danilo, la quale introduce la tastiera della fisa di Mauro, il bordone grave del violino di Eloisa ed il mio Irish bzk mentre al microfono presento sommariamente la band...
Alla fine del brano vedo già molte facce sorridenti e così penso sia ancora più giusto presentare per bene "Galeazz", il nostro rondò da combattimento introdotto dal mio bouzouki, che parla di un personaggio ben conosciuto, anche da queste parti, a cavallo dell'A.D. 1300!
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Poi in sequenza snoccioliamo i nostri old reels "Willafjord + Barrowburn reel" (un classicone sempre trasmesso nei jingles di Radio Popolare), "Yaya" la superpolka cantata che parla del generoso Kevin O'Donnell, le potenti "The wedding + Mooncoin jig", la fortissima e sempre trascinante "Ol pàl" seguita da "Drowsy Maggie + Toss the feathers" altri due antichi reels storici ed arriviamo alla nostra versione di "Mummer's dance" (la danza dei commedianti), composta dalla mitica Loreena (McKennitt).
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Giunti nel mezzo del concerto, introduciamo la ghironda ed eseguiamo in sequenza 'acustica' il famoso "Branle des chevaux" collezionato nel 1588 ed il bellissimo 'old bourrée set' composto dalla "B.de Montregue + B.de Montsarà", dopodichè ci concediamo un po' di 'divertissement' con la nostra pub version de "Il cielo d'Irlanda" per arrivare alla delicata ed antica slowair "Traditional gaelic melody" a cui fa seguito la brillante e molto cattiva (musicalmente parlando) "El tirann", dedicata ai troppi e maledetti dittatori ancora in circolazione!
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Riattacchiamo con i new reels " The maid of Tullyknockbrine + Dinkies", ballati magistralmente da Max e Odilla, seguiti dalle sempre super jigs "Calliope house + cowboy jig + Donegal lasses" ed andiamo a chiudere il concerto, dopo le necessarie presentazioni e ringraziamenti, congedandoci con la lenta e languida "Dessedàss liber" che manda tutti a casa con l'idea di risvegliarsi davvero più liberi... "Ehi, ma c'è ancora tanta gente"... Sono quasi le ore 20, il pubblico é molto contento, continua ad applaudirci e non se ne vuole andare nonostante sia ora di cena quindi, dopo una rapida consultazione con gli Organizzatori, decidiamo di concedere come bis il nostro bel set di hornpipes and reel "Rights of man + Bonaparte's defeat + Brenda Stubbert" ed infine rivolto a tutti dico: "Ciao Abbiategrasso, è stato bellissimo (come sempre), alla prossima!"
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Vendiamo un'intera scatola mista dei nostri CDs soprattutto tramite le nostre 'offerte speciali' ed una volta finito il tutto smontiamo le nostre cose. Carichiamo con una certa fretta i mezzi soprattutto per sfruttare le ultime ore di luce naturale prima del tardo tramonto lungo la strada del ritorno, poi mentre compilo il Borderò davanti ad una grande bottiglia d'acqua bella fresca, Danilo sudato fradicio e ormai al terzo asciugamano da strizzare, inizia a raccontare una serie di nuove barzellette, com'è stato solito fare in altre occasioni, facendoci morire dal ridere tutti quanti. Infine salutiamo i sempre bravi Max e Odilla, gli Organizzatori (sempre molto contenti delle nostre esibizioni) ed i molti new fans che abbiamo fatto anche qui poi, dopo aver ricordato i prossimi appuntamenti, ce ne andiamo verso casa.
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GRAN FINALE |
Durante il lungo viaggio di ritorno mi sento al telefono con Fabio e Danilo e decidiamo di andare a mangiare con Francesco una pizza al "Birbante" di Groppello (vicino a Cassano)... Mentre mangiamo si fanno discorsi vari imperniati soprattutto su strumenti vecchi e nuovi, tecniche musicali ed opportunità del periodo. Alla fine, dopo esserci salutati ed aver lasciato Francesco, torno a casa, trasporto ogni cosa al suo posto e metto ad asciugare (per come sarà possibile) quella parte del vestiario ancora stramadida di sudore... M'infilo sotto la doccia ed esco che è ormai mezzanotte ed una volta asciugato, sprofondo nel letto... Credo che stanotte mi sognerò un'antica cittadina medievale con pozzi di pietra e case di legno coi tetti di paglia, un variopinto mercato nella strade, carretti e cavalli, dame e cavalieri, animali da cortile, sporchi bambini schiamazzanti che giocano e gridano e ovunque un sapore di 'rustico' vero.
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Maurix. |
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